Con la fase 2 riparte anche la criminalità e il disagio socioeconomico pende come una spada di Damocle sull'ordine pubblico. E' l'analisi del capo della polizia, che con una circolare inviata a prefetti e questori a tenere alta la guardia su tutto il territorio nazionale, analisti i magistrati antimafia in questi mesi di lock down in più occasioni avevano lanciato l'allarme di un prevedibile tentativo delle mafie di infiltrarsi nell'economia legale. Adesso c'è anche il sigillo di Franco Gabrielli, la fine del lock down, dice, porterà con sé una ripresa della criminalità comune e predatoria anche il tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi nel tessuto economico, gravemente colpito dalla crisi di liquidità, inoltre il disagio sociale ed economico provocato dalla lunga chiusura potrebbe avere ripercussioni sull'ordine pubblico. La circolare del capo della polizia ha per oggetto l'organizzazione delle attività lavorative interne di prefetture e questure necessaria per garantire la sicurezza del personale di polizia impegnato nell'emergenza. La premessa, però, è tutta dedicata alla situazione che si verrà a determinare con l'allentamento delle misure di contenimento, i controlli in particolare, dovranno riguardare tutti quei luoghi dove si può determinare una concentrazione troppo alta di persone, autobus, metropolitane, stazioni, supermercati, ville, parchi, piazze e luoghi abituali di ritrovo, accertamenti che saranno poi accompagnati da un'attenta attività di monitoraggio per poi segnalare agli enti locali di eventuali situazioni più a rischio di modularne orari e modalità, ma la polizia, avverte Gabrielli, dovrà misurarsi anche con le varie espressioni del disagio socio economico derivanti dalla congiuntura indotta dall'epidemia, con inevitabili riflessi sotto il profilo dei servizi di ordine pubblico. I rischi di cui parla Gabrielli sarebbero connessi alla volontà di alcuni gruppi eversivi organizzati di utilizzare la fine del lock down totale per portare in piazza proteste di varia natura.