Si, rispetto ai giorni scorsi qualcosina. Però vedo la gente un po' titubante, un po' incerta, un po' impaurita. Vittima dei 6 mesi peggiori della sua storia recente, Venezia segue il resto d'Italia nella prima giornata della fase due e tenta una minima ripartenza. Tra le calli i lavoratori, soprattutto pendolari, rientrati in città dopo lunghe settimane di lock down. Aperti alcuni bar e ristoranti solo per asporto o consegna a domicilio, ma il cuore del centro storico è ancora lontano dalla normalità. Chiusi gli alberghi, ad eccezione delle strutture che ospitano medici e personale sanitario. Per la città lagunare, senza turisti, ripartire è impossibile. Gli alberghi sono pronti per ripartire e con gli alberghi è pronta a tutta la città. Però ci manca la materia prima che sono i turisti. Noi speriamo di poterli rivedere per metà giugno, inizio luglio. Intanto ci stiamo preparando. Voglio dire a tutti gli italiani che potrebbero essere nostri graditi ospiti, che gli alberghi di Venezia saranno sicuri, sicurissimi, grazie a un protocollo che è stato stilato, sanitario. In ginocchio anche i gestori di B&B, affittacamere e appartamenti privati. Noi siamo vicini allo zero. Oltretutto noi abbiamo anche un problema in più degli alberghi, che gli ospiti devono venire a casa nostra. In leggero aumento il traffico acqueo lungo il Canal grande, a navigare perlopiù vaporetti del servizio di trasporto pubblico, a bordo massimo 50 persone e imbarcazioni di servizio. "Un inizio certo, ma la città lagunare unica al mondo necessita di uno sforzo maggiore rispetto alle altre città d'arte del Paese" spiegano le partite Iva di Venezia nel corso di una manifestazione organizzata lungo il percorso turistico del centro storico. Siamo una granturismo, siamo quelli che portano la gente a Venezia. Non siamo qui per farci infettare dal coronavirus, o altre cose. noi siamo qui solo per protestare perché il Governo ci dia una mano. Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza sanitaria, i ricoverati nelle terapie intensive del Veneto sono meno di cento. Le prossime due settimane saranno cruciali, sottolinea il governatore Luca Zaia, "oggi di fatto è un libera tutti, ma attenzione", avverte il Presidente della regione Veneto, ricordando l'obbligo di utilizzo delle mascherine ovunque fuori dalla propria abitazione. "Serve responsabilità, se i contagi torneranno a salire chiuderò tutto nuovamente".