Non sarà come in altri settori che potranno ripartire con effetti immediati sulla loro economia quando la fase di lock down sarà finita. Anche quando un luogo come questo, tra il Castello a Mare e il porticciolo turistico della Cala tornerà come d'abitudine ad animarsi di runner e ciclisti, bisognerà attendere ancora e chissà quanto prima che i turisti tornino ad animare le città siciliane. Operatori turistici e albergatori invocano a gran voce interventi specifici a sostegno di una risorsa in ginocchio ora, in una regione che già prima della pandemia era in una profonda crisi economica, con livelli record in Europa di povertà e disoccupazione. È chiaro che il nostro sistema è legato all'apertura di tutte le altre fasi delle attività economiche, sia locali che nazionali, sia ovviamente internazionali. Questo sarà verosimilmente impossibile nel breve e non possiamo prevedere nessuna possibilità di apertura se non c'è un forte sostegno, una forte sensibilità verso il settore cosa che ancora a livello turistico non c'è stato. Malgrado si sia parlato tanto di turismo, del danno economico che il turismo ha avuto prima e avrà sicuramente per i prossimi anni ancora un intervento specifico sul settore il Governo non l'ha confezionato. L' 87% dei flussi turistici in Sicilia e il 90% nelle isole minori si concentra da aprile a ottobre. L'80% degli occupati sono stagionali. Con la perdita di un'intera stagione turistica che dà ossigeno alle imprese del settore per i mesi invernali in cui non si lavora, la maggior parte delle strutture rischia di scomparire per sempre. Un'attività di sostegno a quelle che sono state intanto le perdite per poter affrontare il futuro diventa quanto mai necessaria. Poi tutti gli incentivi ai bonus vacanza, gli incentivi ai pernottamenti sugli alberghi che anche il governo regionale sta prevedendo sono buone cose ma non basteranno, dovranno essere diversi e più incisivi per tutelare un comparto che in questi anni soprattutto per la Sicilia ha trainato l'economia dell'isola.