Lavorano all'identificazione degli altri partecipanti, a quella che a tutti gli effetti sembrerebbe una spedizione punitiva, gli investigatori milanesi in queste ore. L'episodio sul quale si concentrano le indagini e che ha portato all'apertura del fascicolo sul tavolo del Pubblico Ministero, Michela Bordieri, al momento per rissa, lesioni e percosse in cui è indagato in concorso Fedez è quello avvenuto in via Traiano sotto casa del personal trainer Cristiano Iovino, 37 anni, pestato da un gruppo di persone nella notte tra il 21 e il 22 aprile. L'unico tra loro al momento identificato sarebbe proprio Fedez che però nega di essere stato presente. Eppure il rapper sarebbe stato riconosciuto da due vigilantes del complesso dove è avvenuta l'aggressione e anche dalle telecamere di sorveglianza che avrebbero ripreso un gruppo di 8-9 persone, compresa una ragazza bionda. Il primo ad avvicinarsi alla vittima una volta sceso dal van nero sarebbe stato proprio Fedez stando alle immagini. Non è escluso che nelle prossime ore il numero degli indagati possa aumentare anche se il futuro dello stesso fascicolo appare appeso a una querela dello stesso Iovino, che al momento non c'è, che dovrebbe eventualmente essere presentata entro luglio e senza la quale non è possibile procedere per il reato di lesioni e percosse. Il pestaggio avvenuto in via Traiano, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, era stato preceduto da una lite nel privé del The Club, discoteca milanese, tra lo stesso rapper e Iovino, alla quale sembra sia seguita una telefonata per un appuntamento chiarificatore tra i due. In quel frangente però dal cellulare del rapper e degli ultrà della curva sud del Milan, che gli fanno da bodyguard, sarebbero invece partite chiamate alla battaglia. Le ragioni ancora tutte da chiarire e anche queste al centro delle indagini. Ma a quanto pare nulla avrebbero a che vedere con i presunti apprezzamenti fatti alla ragazza bionda che si trovava con il gruppo.