"Presidente, la prima domanda per lei è, dopo diciamo, le incrinature che sono state registrate, mi faccia dire così, in maniera un po' eufemistica, voi sostanzialmente avete chiesto un nuovo confronto col Governo, in che termini?". "Noi vorremmo portare, il nostro apporto, nelle scelte che sta compiendo il Governo, anche su questa fase che sicuramente è molto delicata, nel processo di riaperture. Anch'io personalmente, ma penso di poter parlare a nome di tutta la Conferenza, condivido che, ci debbano essere delle riaperture graduali, uno per non perdere gli sforzi fatti fino ad oggi, ma dall'altro lato, anche perché non c'è dubbio che questo processo che, e bisogna darne atto che il Premier sta portando avanti e penso sia utile, non soltanto a tutelare molte realtà economiche, lavorative che sono state molto penalizzate in quest'anno, ma io penso possa essere utile anche a contenere la pandemia, perché sui territori, ora mi sembra molto evidente, che i divieti assoluti stiano funzionando molto poco, quindi noi cosa abbiamo fatto, abbiamo scritto delle linee guida come Conferenza delle Regioni, molto dure, molto rigide, però per poter far riaprire qualcosa, cosa significa, che è meglio forse delle regole rispettate, che dei divieti elusi, anche per combattere la pandemia". "Ok, Presidente ma entrando nel merito, voi che cosa, in quale punto vorreste incidere in particolare, cioè se lei potesse metter mano, col Governo, al Decreto, che cosa cambierebbe in questo momento? Già di misure possibili, quello intendo". "Guardi, noi abbiamo mandato un documento scritto, dove non, che sia ben chiaro, perchè rispetto anche a ricostruzioni giornalistiche che ho letto, sembra che le Regioni vogliano aprire qualsiasi cosa, non è così! Abbiamo cercato, rispetto alla bozza che c'era stata fornita, di fare delle piccole misure correttive, anche per garantire maggiore equità all'interno del Paese, oltre alla questione scuole, che è però un caso a parte, magari dopo se ne parleremo, sì, cioè per esempio, non so, la questione delle lezioni individuali in palestra, adesso capite che se nel decreto, viene messo che si possono svolgere gli sport individuali all'aperto, anche quelli di contatto, per capirci, la partita di calcio, dove sudati, facendo sforzo, si sta, non si mantiene alcun tipo di distanza e dove in molti casi, magari, questa è un'attività che si svolge in modo amatoriale, senza alcuna, diciamo, attività economica dietro, non capiamo perché le lezioni individuali in palestra, due metri di distanza, dove ci sono solo due persone e dove c'è gente che mangia, facendo quell'attività economica, non possano riaprire, non abbiamo detto riapriamo le palestre senza alcun tipo di regola, abbiamo detto, iniziamo dalle lezioni individuali, una cosa molto limitata, che non risolve il problema di tutto quel comparto, ma almeno dà una speranza, un pochino di ossigeno. Non so, poi abbiamo proposto la questione, anche quello, con regole molto rigide, dei ristoranti al chiuso, ma questo anche per una questione di buon senso, voi capite, mi scusi se banalizzo così, ma voi pensate un'attività economica, che deve aprire la sera, col coprifuoco alle 22, quindi di fatto i clienti, devono essere a casa prima di finire di mangiare, inizia a piovere, cosa fanno? Si portano il piatto a casa? Per quello dico, cerchiamo di trovare quelle piccole...". "Poi, non tutti ce l'hanno lo spazio esterno, Presidente". "Appunto! Però, detto questo, troviamo quelle piccole correzioni, nulla di stravolgente, che però possono aiutare. Noi, come dicevo, nell'introduzione che abbiamo fatto insieme, veramente stiamo lavorando insieme, qualsiasi colore politico, le Regioni stanno lavorando insieme e penso che stanno dimostrando una grande maturità".