Arresto convalidato e carcere per Giovanni Padovani, il 27enne accusato di aver ucciso a colpi di martello l'ex compagna Alessandra Matteuzzi martedì sera a Bologna. Il Gip del capoluogo emiliano romagnolo, Salvatore Romito, non ha avuto dubbi. L'uomo resterà in carcere per neutralizzare elevatissimo rischio di recidiva, considerato concreto visti gli atti persecutori e l'aggressività con cui Padovani tentava di controllare la vita relazionale della sua ex. Dall'ordinanza con cui il Gip ha convalidato l'arresto emergono altri elementi che descrivono la condotta sempre più violenta adottata dal 27enne, che dopo insulti, minacce e atti lesivi del patrimonio di Alessandra Matteuzzi, si sarebbe appositamente recato a Bologna da Senigallia solo perché la donna aveva smesso di rispondere alle sue chiamate, portando con sé il martello poi usato per ucciderla. Ma l'accanimento sulla ex, che già lo scorso 29 luglio lo aveva denunciato, si sarebbe consumato anche con calci e pugni, scagliando contro di lei perfino una panchina in ferro battuto posta nell'atrio del condominio in Matteuzzi viveva. Nell'ordinanza il Gip si è soffermato su quanto la condotta ossessiva di Padovani provocasse un perdurante e grave stato di ansia e di paura nella donna, tanto da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. Per l'uomo che si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia ora l'accusa è quella di omicidio aggravata da stalking. Resta il fatto che quello di Bologna è il settantunesimo femminicidio da inizio anno, il trentanovesimo commesso per mano di un partner o di un ex. Numeri allarmanti che testimoniano una volta in più la necessità di agire per evitare che simili tragedie si ripetano.























