Ore di ricerche e un mandato di cattura internazionale, Nazif Muslija è stato ritrovato, ferito gravemente ma vivo, in una zona impervia, nel comune di Matelica, nel maceratese, poco lontano l'auto con la quale era fuggito. Di lui, macedone, cinquant'anni si erano perse le tracce ieri mattina, indagato per l'omicidio volontario della moglie Sadjide, trovata senza vita nel suo letto, nella sua casa a Pianello Vallesina di Monte Roberto, in provincia di Ancona, e intanto il lavoro degli investigatori continua. Nella villetta continuano i rilievi dei Carabinieri della sezione investigazioni scientifiche alla ricerca di tracce, microtracce anche per individuare l'oggetto con cui la donna potrebbe essere stata colpita. Lei, la vittima, lavorava a Jesi in un'azienda tessile, lui operaio in una fabbrica di infissi, una casa di proprietà, due auto e una vita di lavoro che non sembrava problematica, ma invece lo era. Nazif aveva più volte aggredito e minacciato sua moglie. Nel luglio scorso era stato arrestato e aveva patteggiato una pena di un anno e 10 mesi, patteggiamento condizionato alla frequenza di un percorso per uomini maltrattanti, ma l'inizio di quel percorso non è mai immediato, anche se, dice il procuratore di Ancona, questo caso avrebbe meritato una via preferenziale, così non è stato e nel frattempo la moglie aveva deciso di tornare a vivere con l'uomo con cui era sposata da trent'anni, sembrava cambiato, era più tranquillo, così aveva detto Sadjide a una vicina e invece no. .























