Lesioni al torace e molteplici colpi al cranio. Alessandra Matteuzzi la donna di 56 anni uccisa il 24 agosto dall' ex fidanzato, Giovanni Padovani, è morta a causa di un'emorragia cerebrale provocata dai colpi inferti dall'uomo, che si trova ora in carcere. E' quanto emerge dall'esame autoptico, la donna è morta poco dopo il trasporto in ospedale, poche ore dopo l'aggressione nel cortile di casa. Una casa dove non si sentiva più al sicuro secondo quanto emerge dalla denuncia presentata dalla donna meno di un mese fa, nella quale racconta la paura di scatenare la rabbia dell'uomo, il timore di ritrovarsi l'ex fidanzato davanti casa. "Alla luce di tutte le occasioni in cui è riuscito ad accedere al condominio dove abito, ho sempre timore di ritrovarmelo davanti, ogni volta che torno a casa o quando apro le finestre". Ha raccontato Alessandra Matteuzzi nella denuncia presentata il 29 luglio. L'assassino pretendeva che la donna gli inviasse un video ogni 10 minuti, "Il nostro rapporto si basava sempre sull'invio da parte mia dei video che lui mi aveva chiesto e di videochiamate, ma questo non è bastato a frenare la sua gelosia", si legge ancora nella denuncia. Un controllo definito ossessivo dai legali della famiglia della vittima. Resta in carcere Giovanni Padovani per neutralizzare l'elevatissimo rischio di recidiva scrive il GIP di Bologna: Andrea Salvatore Romito, nell'ordinanza con cui ha convalidato l'arresto, anche per tutelare la famiglia della vittima.























