Due colpi mortali, forse delle martellate inferte alla testa, dopo l'ennesima lite avvenuta nell'appartamento che i due condividevano a Bolzano. Sono alcuni degli elementi della confessione resa da Avni Mecja, 27enne di origini albanesi. Nell' interrogatorio durato 7 ore, in cui ha parlato con gli inquirenti dell'omicidio della moglie Alexandra Mocanu, 35 anni barista di origini romene, mamma di un figlio piccolo avuto da un'altra relazione e rimasto in Romania. Stando a quanto è stato ricostruito, la vittima, una volta a casa, rientrata dal lavoro, nel corso di una lite, sarebbe stata colpita a morte. Avni Mecja avrebbe trascorso la notte accanto al corpo senza vita dopo averlo avvolto in una coperta per poi dirigersi l'indomani all'aeroporto di Treviso, per imbarcarsi su un volo diretto in Albania. Una volta a casa, probabilmente convinto da alcuni parenti sarebbe rientrato in Italia per costituirsi e raccontare agli inquirenti l'epilogo di un rapporto caratterizzato da continue violenze, vessazioni. Avni Mecja era infatti già finito ai domiciliari tra il 2019 ed il 2020 dopo una denuncia per maltrattamenti. Poi, lei lo aveva perdonato entrando di nuovo in una spirale di violenza.























