“Ieri al personale della squadra mobile di Savona e al personale di servizio centrale operativo ha detto che lui non era pentito per quello che aveva fatto, era però dispiaciuto di aver ferito altre persone che erano innocenti, quindi non sapevamo come poteva andare al momento in cui la polizia l'avesse fermato in mezzo alla strada. Non crediamo che si sarebbe arreso pacificamente. Il gesto eclatante che lui ha fatto al momento in cui è arrivato al carcere denota, come dire, un passaggio mentale che in qualche modo l'aveva portato su una china senza ritorno.” “Cioè?” “Cioè era gratuito quel gesto. Nel momento in cui avesse magari affrontato la Polizia di Stato possiamo ritenere che, chiaramente, non avrebbe fatto calcoli e strategie dal punto di vista legale. Anche ieri stesso ha detto che lui non aveva, per il momento, necessità nemmeno dell'avvocato di fiducia, gli bastava quello di ufficio perché era conscio di quello che aveva fatto. Oggi pomeriggio il Pubblico Ministero lo sentirà, vedremo che cosa avrà da dire formalmente. Quelle di ieri erano soltanto, diciamo, indiscrezioni fornite nel momento empatico in cui era a confronto con chi l'aveva cercato dal primo momento.”.