Le bugie scoperte e i dubbi sulla sua fedeltà. Alessandro mi ha rovinato la vita, aveva confidato a una sua amica Giulia Tramontano, la ventinovenne incinta al settimo mese e uccisa dall'uomo con cui condivideva la casa e ciò che lei credeva essere un progetto di vita. Una vita spezzata il 27 Maggio quando Alessandro Impagnatiello, il padre del bambino che portava in grembo, l'ha uccisa e ha nascosto il corpo poco lontano da casa, prima di iniziare la sua messa in scena e denunciare la scomparsa della ragazza. Ha anche tentato di bruciare il corpo per due volte, racconta poi ai Carabinieri nella sua confessione, nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno. Ieri la convalida del fermo, l'interrogatorio durato poco più di mezz'ora nel quale ha parlato dell'omicidio commesso senza un reale motivo, dice, per lo stress che stava vivendo a causa della sua doppia vita. Le ho dato due coltellate alla gola, ha raccontato agli inquirenti l'assassino, a quel punto erano le 20:30, era a terra e ho pensato. Come mi libero del corpo? Ha scritto lui i messaggi inviati dal telefono di Giulia Tramontano quando lei era già morta. Poco prima Giulia aveva incontrato l'altra donna, la 23enne italo inglese che l'ha avvisata del tradimento e messa in guardia sull'uomo. E' stata lei a parlare con gli investigatori delle ricerche di Impagnatiello su internet su come liberarsi di un corpo o falsificare il test del DNA. Una persona Impagnatiello che viene descritta come un dipendente visto male sul lavoro. Il GIP di Milano, Angela Minerva, nel convalidare il fermo e disporre la custodia cautelare in carcere, ha escluso l'aggravante della premeditazione. Dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Mentre a Senago continua il viavai di persone che depongono un fiore, un biglietto o una preghiera per Giulia e Thiago, il suo bambino.