Dov'è ora ci sono i fiori una raffica di proiettili ha freddato Lidia Milikovic, aveva 42 anni e due figli. Lo stesso giorno è stata uccisa Gabriela Serrano, ex compagna del suo ex marito, il killer che si è suicidato Zlatan Vasilyevich; anche lei madre. I parenti di Lidia sono tornati sul luogo dell'agguato, poco lontano da dove lavorava come colf. Daniele Mondello l'ex compagno ricorda il contenuto della lettera anonima ricevuta qualche giorno fa, possibile traccia di un delitto già annunciato. "Ho trovato una lettera, in forma anonima, scritta in calligrafia irriconoscibile con scritto: Ciao Lidia, non andare in giro da sola, sei in pericolo è grave, tua amica. Avevamo l'appuntamento dall'avvocato per esporre, per portare anche questa lettera per capire se si poteva fare qualcosa, ma mi hanno già risposto che non avrebbero potuto fare niente." Vasilyevich ex camionista, da anni disoccupato aveva rimediato il suo arsenale due pistole, tre bombe a mano lanciate nei luoghi del delitto e sulla tangenziale. Il Tribunale di Vicenza ha precisato che aveva rigettato la sua richiesta di sospensione della pena, 2 anni per maltrattamenti e lesioni personali nei confronti dell'ex moglie Lidia, che ebbe il coraggio di fuggire con i figli e niente più. Si legge nel dispositivo per la lunghissima protrazione del maltrattamento l'imputato non si asterrà da ulteriori condotte aggressive; sarà la Corte d'Appello di Venezia a sospendere la pena; sulla base del rapporto del Sert che garantì la sua astinenza dall'alcol e dell'associazione che segui il percorso riabilitativo. Vasilevich incontra quindi un'altra donna e ci convive, Gabriela commessa venezuelana che lo lascia in seguito a violenze, che già aveva subito dal marito dal quale si stava separando; uccisa con un colpo alla nuca nello stesso giorno di Lidia, storie di una persecuzione senza fine come il dolore che resta.























