Sono stati condannati in primo grado a 18 e 14 anni di reclusione, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, Armando e Antonio Del Re, responsabili dell'agguato a colpi di pistola, tra la folla e in pieno centro a Napoli, nel quale il 3 maggio dell'anno scorso venne gravemente ferita da un proiettile vagante Noemi, una bimba di soli 4 anni che passeggiava con la nonna. Cosa racconterete a Noemi? “Diciamo che vogliamo trasmetterle più che altro serenità e tranquillità e recuperare sia...”. “Che soprattutto la camorra non ha vinto questa volta e mamme e papà la prima vittoria la dedicano a lei. E' un segno di riscatto per noi”. Vero obiettivo del raid era Salvatore Nurcaro, anche lui colpito gravemente nell'ambito di quello che è stato considerato un regolamento di conti tra clan rivali. E' stata confermata dai giudici del Tribunale di Napoli che l'aggravante mafiosa. “La Procura, questa Procura, ha fatto veramente un lavoro importante per una bambina che, noi l'abbiamo detto anche in sede di discussione nostra, come parte civile, ci chiede veramente, con la sua vita, con la sua forza della vita - di questa grande resistente, la chiamiamo la piccola grande resistente - ci chiede ancora di più di stare attenti e di cercarla questa verità”. Per il colpo che le ha trapassato il petto la piccola Noemi è rimasta in pericolo di vita molti giorni e tuttora ha bisogno di cure. L'agguato ha scosso profondamente e ha tenuto col fiato sospeso tutta l'Italia. Insieme alla famiglia si sono costituiti parte civile il Comune di Napoli, l'associazione antimafia Libera e la fondazione regionale Polis che assiste le vittime della camorra e i loro familiari. “Quando ho visto veramente la nostra città che ci stava vicino, ci ha dato una grande forza ed è bello, ed è bello”.