Da molti anni si sono appropriati del marchio dell'ottimismo. Ci sono in questa edizione della Festa del Foglio buone e particolari ragioni nell'attualità per esserlo forse un po' di più. A Gaza io mi auguro che ci sia un coinvolgimento di tutto il mondo; dobbiamo ridare forza a organizzazioni come l'ONU, dice il Ministro della Difesa Crosetto, che auspica anche un aiuto alla Russia per riconvertire la sua economia di guerra. Il Ministro dell'Interno Piantedosi parla dei Carabinieri come possibili messaggeri di pace, mentre sul suolo italiano ribadisce Bernini, è sbagliato che le università italiane dichiarino guerra a quelle israeliane. E annuncia un'iniziativa per liberare, tra virgolette, gli atenei. "Le occupazioni sono troppe. Ho scritto una lettera a tutti i Rettori dell'università italiana, alla Conferenza dei Rettori delle università italiana dicendo che dobbiamo provvedere a tutto questo, perché un eccesso di occupazione significa privazione di un diritto, che è fondamentale, il diritto allo studio". La filosofia dell'ottimismo, comunque, a Il Foglio non è strettamente legata ai tempi, ma è piuttosto una lente attraverso cui guardare al futuro. "Per noi essere ottimisti significa cercare di guardare la realtà per quello che è e non per quello che sembra e quindi quello che spesso diciamo è che il pessimista è un ottimista che è stato disinformato. E questo è il senso della nostra festa, mettere insieme persone diverse che creano un perimetro dentro il quale si può discutere di futuro. .























