Una maxi frode fiscale per quasi due miliardi di euro l'operazione della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Ancona ha un nome che la dice tutta "Fast and Clean", per la velocità con cui le operazioni illecite venivano portate a segno, garantendo la ripulitura del denaro mediante la simulazione di operazioni commerciali mai avvenute. Anche i numeri sono eloquenti 140 società fantasma per la maggior parte localizzate in Lombardia, fatture false per 1,7 miliardi di euro, migliaia di imprese che non versavano le imposte, trasferivano il denaro all'estero. Eseguite 30 perquisizioni in diverse province italiane da Nord a Sud, 85 gli indagati per frode fiscale. Il Gip di Ancona ha disposto il sequestro preventivo per 350 milioni di euro su conti correnti bancari e diversi beni. In azione circa 100 finanzieri, oltre 1500 i conti bancari bloccati. Tutto parte un anno fa da un controllo antifrode e antiriciclaggio nei confronti di un imprenditore cinese terzista del distretto tessile di Corinaldo. Le modalità della maxi frode assicuravano a numerosi imprenditori coinvolti sia italiani che cinesi di evadere, riciclare denaro con il trasferimento all'estero e ottenere subito in maniera occulta l'immediata disponibilità del profitto della frode fiscale restituito all'imprenditore in contanti, consegnati dai corrieri. Tutto avveniva grazie alla cosiddetta Underground Bank sistema di banca occulta che è in grado di trasferire e riciclare miliardi e utilizzare provviste di contante non tracciato per restituire all'impresa destinatarie delle fatture false parte degli importi bonificati dall'impresa stessa.