Irfan è pakistano, vive a Turbigo da dieci anni. E' sposato e ha tre figli nati qui. Lavora come agricoltore, i bambini frequentano la scuola della città nord di Milano, e il doposcuola nella parrocchia di Don Carlo. Siamo una comunità unità e integrata, ci dice con orgoglio, per noi è importante pregare tutti insieme per la fine del Ramadan. "Quello che volevamo decidere è avere uno spazio più grande dove ci stanno tutti". Don Carlo segue la comunità pakistana di Turbigo e sa bene quanto sia importante festeggiare insieme. "E' importante trovarsi qui per un discorso di stima reciproca e cammino di tutti gli uomini e tutte le donne di tutte le religioni verso la verità, ecco, indipendentemente dalla fede che ciascuno vive personalmente, chi appunto è nella chiesa cattolica, nelle chiese cristiane, chi appunto nelle varie comunità islamiche presenti sul territorio". E' la prima volta dopo un lungo braccio di ferro con il sindaco di Turbigo che uno spazio comunale viene concesso per la festa di fine Ramadan. La comunità islamica ha dovuto chiedere aiuto agli avvocati, ci sono voluti due ricorsi al TAR in assenza di risposte e la mediazione del prefetto. "Mi auguro che in un futuro non accada più una battaglia con l'amministrazione comunale, che come avete visto la preghiera si è svolta in grande pace e fratellanza. Era presente anche il parroco di Turbigo, che si tratta di una comunità ben compatta, unita, ben integrata e che non ci siano più le battaglie legali, che la comunità musulmana possa pregare tranquillamente e serenamente qui a Turbigo".