Fine stato emergenza, chiude il Cts

Molte delle decisioni che hanno regolato la nostra vita, negli ultimi due anni, sono state prese dal Comitato Tecnico Scientifico. Un organismo di tecnici che ha suggerito, indirizzato, regolamentato la nostra quotidianità rispetto ad un male, il Covid, fino ad allora sconosciuto. Ancora poche ore, nell'ultimo giorno dello stato di emergenza, poi il CTS non esisterà più. "In questi anni il ruolo del CTS è stato fondamentale. Ha segnato anche un rapporto tra politica e scienza che dobbiamo saper conservare per il futuro, perché si è più forti nelle decisioni che si assumono se esse sono basate sull'evidenza scientifica". La sua prima riunione è del 27 febbraio del 2020, in quei giorni si navigava a vista, il Covid era ancora uno sconosciuto e il CTS decise di mandare a scuola anche chi, negli ultimi 14 giorni era stato all'estero. Il 4 marzo è il Ministro Speranza a chiedere un parere tecnico, sull'utilità o meno, della chiusura delle scuole. Il CTS sentenzia che sì, ha senso che le scuole siano chiuse ma solo se per un periodo prolungato. E le due settimane stabilite all'inizio diventano tre mesi. I circa 40 membri che si sono alternati, 30 con il Governo Conte, 11 con quello Draghi, non sono sempre stati allineati sulle decisioni. Soprattutto quando si è trattato di parlare di riaperture. C'erano i più prudenti, come il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, o il capo della prevenzione del Ministero, Gianni Rezza, e i più ottimisti come il coordinatore Agostino Miozzo e il geriatra del Gemelli Roberto Bernabei e a volte anche lo stesso Presidente Locatelli. Il rapporto del CTS con la politica è sempre stato complicato. Secondo molti politici, le decisioni del CTS sarebbero state imposte, non discusse con la politica. Ma, anche negli scontri più duri, il CTS ha sempre espresso un voto unanime. "Per ognuno di noi è stato un privilegio e un onore poter servire il nostro Paese, anche perché questo servizio si è inserito in un solco di fattiva collaborazione e dialogo tra scienza e politica.".