Dopo due anni Daniele Pieroni ha potuto fare la sua scelta, 24 mesi di dolore e sofferenza. Dal gennaio 2024 la foto del profilo social dello scrittore malato di Parkinson è una rigida mano. Ha potuto andarsene a casa sua circondato da parenti, amici e sanitari grazie alla legge toscana del febbraio scorso che detta procedure e tempi certi. Quella legge, poi impugnata dal Governo, rimarrà in vigore fino al pronunciamento della Consulta. Da 12 anni il Parlamento non riesce a trovare un accordo e la prima proposta di legge del 2013 l'esecutivo pensa adesso ad una norma. "Governo si sta muovendo per cancellare quel diritto con una proposta di legge che vorrebbe istituire un comitato etico nazionale per estromettere le regioni e usare le cure palliative come pretesto per non garantire il diritto alla libertà di scelta". Daniele Pieroni ha lasciato un testamento biologico è stato informato sul percorso alternativo di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Non era quello che voleva e rispettando i requisiti della Corte Costituzionale, patologia irreversibile, trattamento di sostegno vitale, sofferenze fisiche e piena capacità di prendere una decisione, ha salutato gli amici con queste parole: "non sarò più prigioniero". .