"Non lo faccio, non mi fregate con il vaccino, non lo faccio. Il Covid è un'invenzione". "Avete fatto il vaccino?". "Il vaccino, no. Ancora no" . "Io sì, io sì!". "Lei sì?". "Uno non ce l'ha il cellulare, come fanno scusa? Mi dica lei". Come si fa a convincere persone, che hanno chiuso i rapporti con il mondo, che vivono in strada e che non hanno accesso alle informazioni. Il loro numero dall'inizio della pandemia, è in costante crescita, il sistema di accoglienza ordinario a Firenze, coinvolge più di mille persone, tra strutture Sprar e quelle della marginalità. Si devono aggiungere poi, circa 200 individui, uomini e donne senza fissa dimora, contattati e conosciuti durante gli inverni rigidi. Questa è la mensa della Caritas Diocesana, i ristoratori anti-Green Pass appartengono ad un altro emisfero, nonostante le misure, il distanziamento e le monoporzioni, i lavoratori e volontari vorrebbero essere più sicuri. "Noi abbiamo paura, a dirla tutta, che siamo sempre a contatto con loro. il vaccino andava fatto". È un problema che riguarda le amministrazioni, di tutte le grandi città. "Abbiamo già iniziato a fare le prime vaccinazioni, partiamo dalle strutture di accoglienza, dove c'è già un rapporto tra le persone che ci vivono e gli operatori, per cui diventa anche più semplice l'interlocuzione e stiamo anche cercando di raccogliere l'adesione, per le persone che vivono per la strada e che non accettano di entrare nelle strutture d'accoglienza, attraverso le varie associazioni del territorio". Intanto abbiamo trovato chi si candida, a fare il testimonial. "Io ho paura ..., la vita è bella".