Chiuso e sotto sequestro, il cantiere Esselunga di Firenze dopo che il corpo dell'ultimo operaio disperso è stato recuperato tra le macerie della struttura in cemento prefabbricato collassata. Cinque i lavoratori morti, tre sopravvissuti. La Polizia Postale ha acquisito documentazione nelle aziende coinvolte nei lavori, si indaga su appalti, qualità dei materiali e progetti, presto i primi indagati nell'inchiesta avviata dalla Procura per omicidio plurimo aggravato e crollo colposo. Solo dopo l'autopsia i funerali, una celebrazione unica con rito islamico per i quattro operai arrivati in Italia da Marocco e Tunisia. L'Imam di Firenze racconta di avere incontrato alcuni carpentieri egiziani del cantiere e parla di caporalato. "Sono venuti da me alla moschea dicendo che loro erano regolari ma pagavano per quello che ha portato il lavoro a loro, anche se non c'entra niente, sarebbe bene diciamo quando ci sono progetti così grandi la trasparenza". Nel pomeriggio davanti al cantiere la manifestazione dei sindacati CGIL e UIL, ci sono i Segretari Nazionali Landini e Bombardieri i fiori e il raccoglimento per ricordare le cinque vittime. "In un Paese che ha 4 milioni e mezzo di imprese con i livelli che oggi ci sono di controllo se va bene ne controllano una ogni 15 anni non so se è chiaro come concetto, è come non averceli". Cosa insegna quello che è accaduto qui a Firenze? "Insegna che bisogna cambiare le norme, bisogna evitare il subappalto, le gare al massimo ribasso, il subappalto a cascata insegna che servono più controlli, insegna che serve una nuova politica verso chi oggi ha bisogno di lavorare e invece viene qui a lavorare in nero perché viene da altri continenti, insegna che c'è bisogno di più umanità e di più rispetto della dignità del lavoro". I caschetti gialli e i Garofani bianchi, i messaggi su cartelli e striscioni: "Basta morti sul lavoro l'unico crollo giusto e quello dello sfruttamento". "Non si può morire per lavorare". "È importante essere qui per il semplice motivo che queste cose non devono più succedere". "Affetto verso questi lavoratori che son partiti da lontano per venire a morire qui. Questa è la roba che noi abbiamo già passato negli anni 50, negli anni 60, i nostri andavano a lavorare all'estero e non abbiamo imparato niente".