Firenze, il Battistero aperto per restauro

Un prezioso scrigno marmoreo e loro li, all'interno, dal 1200. A raccontare tante storie, capaci di ispirare perfino Dante per la Divina Commedia. Saliamo a 25 m di altezza per ammirare i mosaici della cupola del battistero, il privilegio lo dobbiamo al restauro delle 10 milioni di tessere policrome che devono recuperare la stabilità strutturale e l'adesione alla volta. Un intervento da oltre 10 milioni di euro a 100 anni dall'ultimo, che servirà anche a riportare alla luce lo splendore dell'oro e la vivacità degli altri colori. "E la sfida sarà anche proprio cercare di caratterizzare gli interventi che ha subito questa volta votiva e comprendere ancor di più il testo monumentale che è molto enigmatico e del quale ancora conosciamo poco". I disegni preparatori sono di artisti del calibro di Cimabue grandiosa la scena del Giudizio Finale e poi su quattro registri le storie della Genesi di Giuseppe Ebreo, di Cristo e di Giovanni. Per arrivare alla volta è stato necessario progettare un cantiere innovativo con precisi obiettivi. "Il primo di montarlo nel minor tempo possibile per lasciare il battistero chiuso il minor tempo possibile, 40 giorni che sono serviti per montarlo e poi la difficoltà principale è stata quella di lasciare lo spazio più libero possibile a terra, quindi occupare solo 63 metri quadrati di superficie per ottenere una superficie calpestabile in quota di oltre 600 metri quadrati, utile all' esecuzione delle lavorazioni". Utile anche regalare ai visitatori un'esperienza unica, quella di vedere da vicino la volta. Non è mai stato possibile negli ultimi 800 anni lo sarà nei prossimi sei, il tempo necessario alla sua cura.