Alcuni dei migliori porno di tutti i tempi non si trovano su Pornhub ma nei musei. Quello che sostiene la testimonial Cicciolina, icona della pornografia internazionale, può essere condiviso anche se gli storici dell'arte, più che della novità della Venere, si sono sempre appassionati a Zefiro e Aura, i venti primaverili dai corpi avvinghiati e dalle anime intrecciate. Il problema, semmai, è un altro: nessuno ha mai chiesto il permesso per lo sfruttamento commerciale della "Nascita di Venere" o della "Primavera", della "Venere di Urbino" di Tiziano o del "Bacco" di Caravaggio. Prima della discussione sull'opportunità, esiste perciò, quella dei diritti. E così dagli Uffizi, che in mancanza di un intervento avrebbero rischiato anche una denuncia per danni erariali, è partita l'informativa per il Ministero e l'Avvocatura di Stato. Il risultato è una diffida già pronta all'indirizzo della società lussemburghese proprietaria del sito di condivisione, la MindGeek Holding. La lista delle opere raccontate nell'audio guida che promette di non essere noiosa, Classic Nudes, è lunga e coinvolge i più importanti musei del mondo: il Louvre, che ha già protestato, e il d'Orsay, a Parigi, il Prado a Madrid, la National Gallery di Londra e il MET di New York. Perché il porno potrebbe non essere considerato arte ma alcune opere d'arte possono sicuramente essere considerate porno, recita lo slogan, furbo, almeno quanto la scelta di non pagare.