Al servizio della nazione da 150 anni nel fare del sapere geografico. Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, il generale Serino, scopre una targa all'IGM. L'ente cartografico dello Stato nasce a Torino come ufficio tecnico del Regno Sabaudo. Nel 1865 si sposta a Firenze per diventare Istituto nel 1872. "Perché gli interessi cartografici dello Stato sono importanti? Perché attraverso la cartografia lo Stato conosce se stesso. Si definiscono anche tutti i toponimi di uno stato e i toponimi sono poi il nome e il cognome di tutto ciò che compone lo Stato. L'Istituto continua a fare questa opera di produrre carte ufficiali per conto dello Stato". Il patrimonio storico è imponente: oltre 120 mila volumi inseriti nel Sistema Bibliotecario Nazionale. Libri, carte e 2600 matrici come questa del '700, che rappresenta il Golfo di Napoli. "Nello specifico vediamo la matrice metallica in rame, incisa ad acquaforte a bulino e a punzone, e la riproduzione a stampa calcografica della stessa matrice su foglio di carta". Anche se adesso con il digitale sono cambiati di strumenti, l'Istituto Geografico Militare continua a monitorare il territorio e i nostri confini, che in pochi sanno ma si muovono ancora per ragioni economiche o legate al cambiamento climatico.























