Un passaggio di consegne agli Uffizi vale una photo oppurtunity con chiave gigante. Il tempismo non è perfetto, in realtà Eike Schmidt e Simone Verde si sono insediati da circa un mese, il primo a Capodimonte con possibile rientro a Firenze per la corsa a sindaco, annuncio ancora in stand-by, il secondo alle Gallerie. L’occasione però è significativa sia per la cerimonia con cui, a pochi giorni dalla morte, è stato intitolato l’auditorium ad Antonio Paolucci, sia perché questo incontro è anche di fatto una presentazione del neodirettore del museo più visitato in Italia. Se spingere ulteriormente sul numero degli ingressi agli Uffizi che hanno raggiunto i 5 milioni all’anno non sarebbe una pratica sostenibile, Verde pensa ad un rilancio di Palazzo Pitti e del suo tesoro dei Granduchi, un luogo che sarà anche di ricerca. "Noi fonderemo un centro studi, di studi museali, che avrà la sua sede a Boboli. Questo ci permetterà, intanto, di avere un polo scientifico internazionale che funzioni innanzitutto per un pensiero di ricostituzione e di ripensamento della collezione degli Uffizi e di Palazzo Pitti ma poi anche per permettere a noi di avere un riferimento nazionale, intellettuale e scientifico, che serva a tutto il sistema dei musei". La storia degli Uffizi è storia anche del collezionismo, a cui verrà data grande attenzione. E poi ci sono i cantieri da chiudere, quelli di Boboli e soprattutto del corridoio Vasariano. Con una data auspicata, quella del 27 maggio, anniversario della Strage dei Georgofili. "Bisogna assolutamente che il cantiere sia puntuale, secondo, diciamo, il calendario che si è proposto. Questo è anche un fatto Questo è anche un fatto di rispetto degli impegni e dell’autorità dello Stato".