La notizia arriva proprio l'indomani della grande manifestazione contro le violenze sugli operatori sanitari organizzata davanti all'ingresso del policlinico di Foggia. 20 tra medici ed infermieri dello stesso ospedale sono indagati per la morte della 23enne che scatenò la rabbia dei suoi familiari documentata in un video poi diventato virale. Ma quella che potrebbe sembrare una beffa dal momento che è stato proprio quell'episodio fa scattare la mobilizzazione degli operatori sanitari foggiani in realtà è un atto dovuto a tutela degli stessi indagati che potranno così nominare dei loro consulenti in vista dell'autopsia sul corpo della ragazza. L'inchiesta della Procura di Foggia, nata da un esposto dei familiari della vittima originaria della vicina Cerignola, ipotizza al momento l'omicidio colposo e dovrà accertare se nel periodo che va dal 16 agosto, giorno del ricovero della 23enne dopo un incidente in monopattino, fino alla sua morte avvenuta il 4 settembre durante un intervento chirurgico, vi siano stati errori o omissioni nelle cure prestate. Ma questa non è l'unica inchiesta sulla vicenda, la Procura di Foggia indaga anche sull'aggressione subita nella notte tra il 4 e 5 settembre dagli stessi medici e infermieri indagati, operatori socio sanitarie e vigilantes, alcuni dei quali furono costretti a barricarsi in un ambulatorio del reparto di chirurgia toracica per sfuggire alla rabbia dei familiari della ragazza. E poi c'è un'indagine interna dello stesso Policlinico affidata al servizio ispettivo della Regione Puglia.