"Per evitare che ci siano altre vittime di violenza, dobbiamo costruire insieme una società diversa, più giusta, più consapevole, più capace di amare. E quando riusciremo ad aiutare anche solo una di loro a raggiungere la piena libertà, allora saremo più liberi anche noi e forse anche un po' più umani". Nell'anniversario del primo anno della fondazione in memoria di sua figlia Giulia, uccisa a 23 anni dall'ex fidanzato Filippo Turetta l'11 novembre 2023, Gino Cecchettin racconta come è riuscito a trasformare il dolore in azioni concrete. Una mattinata di lavori a Palazzo Marino a Milano, per raccontare i tanti progetti realizzati in questi mesi e quanta strada ci sia ancora da fare. Mesi in cui Gino Cecchettin è andato nelle scuole ed ha incontrato più di 12mila studenti. "Dobbiamo dare gli strumenti a questi ragazzi per capire che forse sono già venuti a contatto con la violenza, ma non se ne accorgono. Ecco, pensiamo anche solo alla geolocalizzazione che si utilizza tra partner, al fatto di voler sapere dove si si è costantemente. Ecco, questa qua è già violenza e forse non se ne rendono conto". Che la violenza di genere sia un fenomeno strutturale con radici profonde nella nostra società e cultura, è convinto il Presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, che ha parlato di una società patriarcale tutt'altro che superata. "Il patriarcato esiste, è sopravvissuta alla cancellazione delle leggi e io temo che venga ancora trasmesso come modello educativo alle giovani generazioni da parte delle famiglie". .























