Gli abbracci degli amici sotto casa, la processione di chi vuol lasciare un omaggio e una testimonianza d'affetto. Alberto Balocco, l'imprenditore a capo dell'omonima industria dolciaria ucciso a 56 anni da un fulmine venerdì scorso mentre era in bici con un amico, era amato da tutti. A Fossano, la sua città, è lutto cittadino nel giorno dei suoi funerali. La moglie Susy è sorretta dai tre figli: Diletta, Matteo e Gabriele. Ad accogliere il feretro davanti alla cattedrale, maglietta bianca e logo rosso, i dipendenti dell'azienda. La chiesa è strapiena, ci sono proprio tutti: imprenditori, politici, amici, parenti, cittadini. Sono migliaia e quasi tutti conoscevano personalmente Alberto Balocco, che nell'omelia il Vescovo di Cuneo ricorda così. "Proprio Alberto ci insegna come possiamo essere lungimiranti nell'innovazione e nell'imprenditoria e, nello stesso tempo, affabili e profondamente legati al territorio". Modesto, serio, determinato, sognatore e visionario, lo definiscono gli amici di una vita. Ha innovato e portato nel mondo l'azienda fondata dal nonno, partito da una semplice pasticceria qui a Fossano nel 1927 e sviluppata dal padre. Sguardo fiero, neppure una lacrima in pubblico, le chiavi di questo impero sono al sicuro: la primogenita Diletta, 25 anni, mostra una forza fuori dal comune nel salutare il papà e, nonostante tutto, a parlare di fortuna. "Fortuna perchè ci hai sempre dato il buon esempio. E ora abbiamo dentro di te la tua voce che ci guida. Per ogni passo che faremo, da oggi in poi, penseremo: papà avrebbe fatto così. E questo ci darà sempre la forza di uscire dalla comfort zone -come ti piaceva tanto chiamarla- e di seguire la strada giusta. Ci hai dato tutto. Sei il nostro orgoglio e punto di riferimento, ora sei il nostro mito. E tocca a tutti noi dimostrarti che abbiamo imparato ogni cosa che ci hai insegnato. Ti amiamo follemente, ti ameremo sempre. Susy, Didy, Matty e Gabry.























