Ischia, col fiato sospeso per l'allerta meteo "gialla" e la pioggia che non dà tregua. Negli occhi degli abitanti di Casamicciola, c'è ancora la colata di fango che ha stravolto e cancellato vite. Incertezza, paura, stanchezza, saliamo su uno dei bus allestiti per portarli via da lì, fino alla fine dell'allerta. "A dover lasciare la mia casa, momentaneamente, diciamo è un sospiro di sollievo, perché da sabato che non dormo e da sabato che ho uno stato d'agitazione e di ansia molto intenso, specialmente perché ho un bambino di 3 anni e quindi la mia preoccupazione è principalmente per lui." "Che cosa chiedete, voi sfollati, a chi sta gestendo questa emergenza?" "Chiediamo in primis che venga fatto un piano che ci possa mettere in sicurezza, chiedo prima di tutto la sicurezza per tutti, che non si registrino più questi eventi, perché sono disastrosi e fanno male." Tanti posti sono vuoti, anche perché molti decidono di andare via in auto. "E quindi ci è arrivato il comunicato che anche nella nostra via c'è esigenza di sfollare e quindi provvediamo autonomamente per non intralciare anche gli altri." Lo smarrimento è evidente soprattutto nello sguardo degli anziani. I piani cambiano in corsa e il Palazzetto dello Sport, allestito inizialmente per ospitare persone nel caso non fossero bastati i posti negli alberghi, diventa un hub per registrare gli sfollati e portarli nei vari alberghi che hanno dato disponibilità. C'è chi ha fatto fatica a convincersi a uscire di casa. "Volevo rimanere a casa mia perché col terremoto, con le alluvioni, con le cose, non è stata mai toccata, la casa mia, mai." "Però è importante stare sicuri o no, è importante?" "Ma stavo sicuro a casa mia pure." È la lunga notte di Casamicciola. Una notte che dura da sabato scorso.























