Le prossime ore si preannunciano determinanti nelle indagini che dovranno chiarire dinamiche e responsabilità della strage della funivia del Mottarone che il 23 maggio scorso ha causato la morte di 14 persone lasciando in vita soltanto il piccolo Eitan, ancora ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Dopo la richiesta da parte dell'avvocato Marcello Perillo difensore di Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia unico agli arresti domiciliari, di disporre una perizia con incidente probatorio, è attesa per oggi su questo la decisione del Giudice per le indagini preliminari Donatella Banci Buonamici. Bisogna fare in fretta con gli accertamenti, ha sottolineato l'avvocato, anche perché ciò che rimane della cabina è esposto agli agenti atmosferici con il rischio che si possano perdere dettagli utili alla comprensione dei fatti, ecco il motivo della richiesta di un'acquisizione anticipata di prove durante la fase delle indagini preliminari. E sempre entro oggi il Procuratore di Verbania Olimpia Bossi dovrà decidere se ricorrere al Tribunale del riesame di Torino contro la decisione del GIP di non convalida dei fermi degli altri indagati, Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, il gestore e il direttore dell'impianto. Mentre continuano senza sosta le indagini, anche da parte dei Carabinieri, sono ancora molti i punti da chiarire. Tra tutti il perché si sia spezzato il cavo trainante costruito per sopportare uno sforzo cinque volte superiore al suo uso normale, ritrovato con i fili di acciaio strecciati e il punto di rottura. Per risalire alla ricostruzione dei fatti saranno importanti anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza, acquisite dagli inquirenti, che mostrano le ultime decine di secondi della cabina 3 con la sua tragica corsa all'indietro verso il pilone prima di precipitare al suolo.