La grata metallica messa a protezione della prefettura viene divelta dai manifestanti con l'aiuto dei macchinari usati in fabbrica per spostare l'acciaio. Il fumo dei lacrimogeni della Polizia si mescola a quello di alcuni pneumatici dati alle fiamme. Ci scappa un ferito tra i dimostranti. Sono attimi di massima tensione a Genova durante la manifestazione per lo sciopero generale dei lavoratori metalmeccanici, proclamato dai sindacati per la vertenza ex Ilva, un corteo, quello dei lavoratori di tutte le grandi fabbriche del capoluogo, aperto da uno striscione che parla di lotta per l'industria e qui si è unita anche la sindaca Silvia Salis, che dice: cosa si produrrà a Genova? Stiamo dando via un altro pezzo di industria? "Domani andiamo a parlare con il ministro e gli chiederò nuovamente quello che gli ho chiesto l'ultima volta al quale non ho avuto nessuna risposta cioè cosa succede se non ci sono offerte private, in base alle risposte che avremo domani ve le dirò e prenderemo le decisioni ..." "Dovete sospendere i lavori del consiglio comunale in segno di solidarietà concreta." I lavoratori vogliono che si pensi al futuro, chiedono che se la trattativa per l'acquisto dell'ex Ilva andasse deserta ci fosse continuità produttiva tra Cornigliano e Taranto per evitare una guerra tra poveri. Il corteo occupa la stazione di Brignole, ma non i binari e il traffico ferroviario non si interrompe. L'intera zona del centro rimane blindata dai mezzi della Polizia, chiusa per ore ad auto e pedoni. "Noi vogliamo lavorare." .























