Stiamo valutando, insieme al Prefetto, al sindaco di Torino e naturalmente al Presidente alla Regione, questa possibilità: è uno spazio grande nel centro di Torino, una ex officina di grandi riparazioni, come avete detto bene, che potrebbe essere per noi uno sfogo nelle prossime ore. Quali sono le difficoltà? Non ci sono difficoltà, sono valutazioni tecniche-strutturali che dobbiamo fare, abbiamo immaginato questa soluzione ieri sera, e quindi da stamattina siamo all'opera perché dobbiamo creare dei posti letto, ma dobbiamo anche farlo in sicurezza, per dare ai pazienti tutte le garanzie del caso. Il Piemonte sta cercando di essere autosufficiente nella preparazione e nella produzione di dispositivi di protezione, quindi mascherine, camici e anche di reagenti: al momento qual è il punto? Ci sono tante aziende che si stanno riconvertendo e noi le accogliamo a braccia aperte. Nel biellese alcune aziende da lunedì cominceranno a produrre camici, è la vera urgenza di queste ore, e per i reagenti l'Università di Torino si sta strutturando, li ha già in casa. Li testerà la settimana prossima e crediamo che da metà settimana potremo produrceli in Piemonte.