Da otto a cinque anni si riduce in appello la condanna per Pietro Genovese il giovane figlio del regista Paolo che a dicembre 2019 travolse e uccise in Corso Francia a Roma le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Con il consenso della Procura Generale infatti il ragazzo ha chiesto e ottenuto dalla Corte d'Appello un concordato sulla pena e così dovrà scontare cinque anni e quattro mesi anziché gli otto che gli erano stati inflitti in primo grado in abbreviato. Il Gup Gaspare Sturzo aveva infatti perfino aggravato la pena richiesta dal PM per l'elevato grado di colpa dell'imputato a cui ha attribuito una negligente scelta di mettersi alla guida dopo aver bevuto. Per le risultanze del processo infatti il giovane aveva in circolo alcol tre volte in più del limite consentito e correva in macchina usando inoltre il cellulare proprio mentre investiva sulle strisce le due amiche. Una ricostruzione pesante ma del tutto singolare per la difesa che aveva appunto proposto appello e che ora è arrivata a un accordo con l'accusa ratificato dalla corte. Con il concordato la sentenza diventa dunque definitiva chiudendo la vicenda. Genovese può lasciare i domiciliari a cui era sottoposto da un anno e sette mesi, avrà solo l'obbligo di dimora a Roma con permanenza a casa dalle 22 alle 7 del mattino. I giudici hanno tenuto conto dell'incensuratezza dell'imputato e del suo corretto comportamento processuale, ritenendo questi provvedimenti sufficienti a soddisfare l'esigenza cautelare sociale anche dato che la patente di guida gli è stata revocata.