Eccolo il match tra una porzione del palmo della mano destra di Andrea Sempio e quella impronta rilevata sulla seconda parete destra della scala che porta alla cantina della villetta di via Pascoli, a Garlasco, dove fu trovata Chiara Poggi. Ed ecco i 15 punti di contatto rilevati nelle 64 pagine di perizia firmata lo scorso 8 maggio dal comandante della sezione impronte del Ris di Roma, il col. Iuliano, e dal dattiloscopista Nicola Caprioli. Delle 107 impronte totali rilevate sulla scena del crimine, 29 erano già state identificate allora dal Ris di Parma e dunque sono state escluse dalla valutazione dattiloscopica dei periti della Procura, 28 frammenti digitali palmari o papillari, invece, sono stati valutati di utilizzabilità comparativa, mentre 8 impronte, una palmare e sette digitali, di utilità dattiloscopica. Tra queste ultime quell'unica palmare è stata identificata come di Sempio, dopo due diversi prelievi delle impronte, uno fatto con la tecnica della scansione ottica e uno successivo fatto con l'inchiostro. Le altre invece appartengono a un mignolo della mano sinistra di Alberto Stasi, trovato sul cartone della pizza mangiata la sera prima del delitto, 3 a un falegname e 3 non sono attribuibili. In particolare l'impronta palmare numero 33, ora attribuita a Sempio grazie a nuove potenzialità tecniche, sia hardware che software, precisano gli inquirenti in un comunicato, era già stata repertata e analizzata dal Ris di Parma nel 2007 e valutata allora di nessuna utilità. Nella relazione di 18 anni fa, infatti, i carabinieri scrivevano di una traccia completamente priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici. L'impronta rilevata sul muro allora era stata analizzata con la ninidrina, la sostanza rossastra che si vede nell'immagine, e con l'Obti Test, il più affidabile nel rintracciare sangue e che aveva dato esito negativo. Rinvenuta accanto a quella di Marco Poggi e di altre 4 impronte di un investigatore di allora, nel 2007 era stata asportata grattando l'intonaco con un bisturi sterile e ora è al centro di ulteriori investigazioni da parte della Procura di Pavia. .