"Si cerca di farsi forza e basta, non c'è, purtroppo, non c'è un metodo". Arriva in tarda mattinata in caserma per uscirne dopo circa un'ora, accompagnato dalla sua legale, Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso nella nuova inchiesta per il delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nell'agosto del 2007. All'indomani della nomina degli esperti che dovranno occuparsi della super perizia disposta dal Tribunale di Pavia, i Carabinieri di Milano lo hanno convocato per un nuovo prelievo delle sue impronte digitali. "È stato rilevato che lo scanner, il laser, perdonatemi, non sono molto ferrata in questa tecnologia, avrebbe potuto dare delle alterazioni, così ci hanno detto. E quindi per essere più sicuri è stato bene rifarle con il vecchio classico metodo dell'inchiostro". Sulla comparazione delle impronte dattiloscopiche, oltre che sul DNA, punteranno i nuovi accertamenti nella forma dell'incidente probatorio che inizieranno a partire dal prossimo 16 maggio. Dopo la sostituzione del genetista Emiliano Giardina, ricusato dalla Procura e dalla difesa di Alberto Stasi per un'intervista rilasciata nel 2017, ai tempi della prima inchiesta su Sempio, poi archiviata, il GIP di Pavia Daniela Garlaschelli ha nominato la genetista Denise Albani e il perito dattiloscopico Domenico Marchigiani. Saranno loro, 18 anni dopo, a dover analizzare le impronte rilevate sulla scena del crimine e in parte conservate e anche a dover mettere una parola definitiva sull'attendibilità scientifica di quelle tracce biologiche trovate sulle unghie di Chiara, che per la Procura e per la difesa di Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio della fidanzata, sono riconducibili ad Andrea Sempio. .