"Ti hanno detto che sei negativo Tore? Ti devono mandare il foglio? Benissimo. Bene, bene. Auguri". Più che rosso, per scelta, Gavoi, il bel borgo nella Barbagia, con poco più di 2.500 abitanti, conosciuto per il Festival della letteratura, è stato duramente colpito dal Covid. É così che la zona rossa è arrivata prima delle disposizioni statali, con un'Ordinanza del Sindaco ancor più severa. No all'asporto, scuole e parchi chiusi, proibiti i riti funebri. Al suo quarto mandato, telefona ai cittadini: le informazioni non combaciano con il tracciamento regionale. "Son telefonate che servono soprattutto a rincuorare le persone, portare l'affetto dell'amministrazione, l'attenzione, così come del resto della comunità. Abbiamo riscontrato che i cittadini, in qualche modo, questa situazione di isolamento e anche di timore per le condizioni di salute proprie e quelle dei propri cari, insomma, hanno bisogno di questo rapporto umano. I dati, purtroppo, della ATS, per una difficoltà di indagine e trattamento, non consentono di intervenire immediatamente. Durante la zona bianca è successo quello che è successo un po' da tutte le parti, in particolar modo in Sardegna, ovviamente non solo. Cioè, diciamo che la gente, dopo un anno di restrizioni chiusa a casa, in qualche modo ha sentito questa... ha vissuto questa zona bianca come momento, come dire è tutto finito, in qualche modo ci lasciamo alle spalle quello che è stato". I vaccini sbarcando in ritardo nell'isola, dove mancano i medici e i posti letto. L'organizzazione è complicata e il Sindaco invoca una medicina territoriale che non c'è più. "In questo modo si possono creare delle hub provinciali, hub territoriali e noi saremmo in condizioni in grado di garantire la vaccinazione dei nostri cittadini in tempi rapidissimi".