In un'epoca di pandemia le informazioni su un possibile vaccino per arginare la diffusione del Coronavirus diventano i segreti più ambiti, come nella trama di un film di spionaggio. Le agenzie che si occupano di sicurezza informatica di Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti sono unite nella certezza dell'accusa nei confronti della Russia. Denunciano, infatti, a una voce sola l'azione di hacker che sostengono essere coordinati dal Governo di Mosca. Avrebbero effettuato cyber attacchi ai danni dei database di quelle organizzazioni che dagli Stati Uniti al Canada alla Gran Bretagna stanno lavorando senza sosta per trovare un vaccino contro il virus che ha colpito in pochi mesi nel mondo più di 13 milioni di persone. Il National Cyber Security Centre britannico, che non specifica se gli attacchi abbiano avuto successo, rivela che il gruppo di pirati informatici in questione sarebbe legato ai servizi segreti russi. Se il portavoce del Premier britannico, Boris Johnson, parla di attacchi spregevoli, Mosca, dall'altra parte, nega ogni coinvolgimento e il suo Ministero degli Esteri definisce poco chiare e contraddittorie le accuse britanniche, che non sono le uniche arrivate all'indirizzo di Mosca visto che il Governo di Londra denuncia anche l'interferenza russa, a mezzo informatico, nelle elezioni del 2019 e nel referendum sulla Brexit del 2016. Anche in questo caso la Russia risponde dichiarandosi assolutamente estranea ai fatti. La Gran Bretagna non è sola. A febbraio il New York Times e altri quotidiani americani avevano raccontato come le agenzie di intelligence americane sarebbero già in allarme e avrebbero rivelato al Congresso i loro timori. La Russia si preparerebbe a interferire, come già accusata di aver fatto nel 2016, nel prossimo voto presidenziale di novembre.