Genova, la prima udienza sul Ponte Morandi

"Mio figlio non tornerà più". "Un ponte che non sarebbe dovuto crollare". "Noi aspettavamo questa giornata con ansia, perché si possa dare il via a un processo, speriamo che sia breve, anche se nei tempi giusti e che porti a delle pene veramente severe per dare un segnale". Il dolore è incancellabile, è la prima udienza che apre la strada verso la giustizia a quattro anni dal crollo di Ponte Morandi, il viadotto sull'A10 a Genova, collassato il 14 agosto del 2018. 43 i morti. Udienza che si è conclusa dopo la presentazione delle richieste di parti civili e avanti con un fitto calendario fino al 2023, per scongiurare la prescrizione. "Lotteremo in tutto il processo affinché questo avvenga e che questa verità che è emersa dalle carte, diventi anche la verità processuale". I nomi dei suoi familiari indelebili nel tatuaggio sul braccio, senza una condanna saremo un Paese senza speranza, dice Egle Possetti. Stessa determinazione e fiducia nella giustizia, nelle parole di Emmanuel Diaz e Paolo Robotti, che hanno perso i fratelli e la cognata. "Sono stati anni molto intensi, spero che oggi rappresentano l'inizio di una vera e propria ricerca della giustizia". "Il giudice è sembrato una persona ferma, in grado di prendere decisioni in tempi rapidi". In aula, anche chi è sopravvissuto. "È sprofondato quel maledetto asfalto e siamo caduti giù. Questo boato dove siamo stati travolti. Un pensiero oggi, è che ci sia giustizia". Un maxiprocesso, 59 imputati tra tecnici e dirigenti di Autostrade e Spea, accusati di essere a conoscenza che quel ponte era una bomba a orologeria. Tutti sapevano, nessuno fece nulla. Ma per il legale dell'ex numero 1 di Autostrade, Giovanni Castellucci, la causa del crollo fu un'altra. "Se saranno, come noi siamo certi, rispettate le regole per le quali la colpevolezza deve essere accertata legalmente e fuori dalla favola e quindi nel rispetto dei fatti, emergerà che il ponte è crollato per un vizio costruttivo, ...". Oltre 180 i testimoni da sentire, nel 2024 la prima sentenza.