Certezze poche, interrogativi tanti, non sono bastati gli esami autoptici sul corpo di Viviana e Gioele, i rilievi e i sopralluoghi quotidiani nel bosco in cui sono stati ritrovati senza vita mamma e figlio, gli esami nell'auto che Viviana ha abbandonato sull'autostrada dopo l'incidente. E così, in mezzo ai boschi di Caronia, tra l'autostrada e il mare si continua a fare quello che si fa ormai da quattro settimane: scavare e cercare. Mentre i Vigili del fuoco tornano sul luogo del ritrovamento, armati di attrezzi per scavare, la polizia scientifica allarga il raggio d'azione a tutti quei casolari abbandonati, ruderi e case private. Il luminol rileva alcune tracce di sangue, ma ci vorrà tempo per analizzarle, esami vengono effettuati anche sui tanti animali che popolano la zona boschiva sulle colline di Caronia, per capire se siano compatibili con i morsi trovati sul corpo del bambino. Per il momento, ricerche e interrogativi e quando una soluzione sembra possibile la procura ribadisce che nessuna pista è privilegiata, nemmeno quella che sembrava prendere piede negli ultimi giorni, l'incidente che sarebbe stato fatale per il bambino nella Opel corsa di Viviana, però, non ci sono tracce di sangue. Quello che è certo è il rammarico della famiglia misto a rabbia e dolore per il tempo prezioso perso nelle ricerche. E i tanti se: se i turisti del nord avessero confermato subito di aver visto Viviana scavalcare il guardrail con il bambino in braccio, le ricerche, anziché allargarsi, si sarebbero concentrate nella zona in cui, a poche centinaia di metri dall'autostrada, poi i corpi sono stati ritrovati. E se la sagoma della donna fosse stata vista tra i filmati ripresi dal drone già il giorno dopo la scomparsa, i corpi integri avrebbero fornito le risposte, che ancora invece mancano.