Erano madre e figlia. L'esame del DNA ha dato l'esito definitivo e confermato l'ipotesi fatta sin dalle prime ore dagli inquirenti, dopo il ritrovamento dei corpi senza vita di una donna e di una bambina nel parco di Villa Pamphili a Roma. Ma le certezze di questo caso restano veramente poche. Il decesso della donna, di circa 30 anni, alta 1.64, lineamenti caucasici, dai capelli chiari, non ancora identificata, risalirebbe a martedì o mercoledì scorso. A distanza di giorni il caso resta un giallo. La Questura di Roma ha fatto un appello a farsi avanti a chiunque avesse informazioni utili ad identificare le vittime di questo mistero. Per dare loro un nome sono state inviate a banche dati estere le impronte digitali, in modo da incrociarle. L'autopsia eseguita domenica sera avrebbe evidenziato sul corpo della piccola tracce compatibili con il soffocamento. Potrebbe essere questa la causa della sua morte, che sarebbe avvenuta tra le 24 e le 36 ore antecedenti il ritrovamento. Un mistero che fatica a sciogliersi. Il cadavere della donna è stato trovato tra gli oleandri, senza segni di violenza e senza tracce di trascinamento, dunque sarebbe deceduta dove è stato rinvenuto. Era nuda, coperta con un telo di plastica. Perché? Per capire la causa del decesso bisognerà attendere l'esito degli esami tossicologici ed istologici. Come non si sa perché anche la bambina non avesse indumenti indosso e con chi può aver trascorso le ultime ore della sua vita. In molti frequentatori del parco hanno raccontato alla polizia di aver visto, nelle scorse settimane, una donna con una bambina piccola e un uomo. Ma finora queste dichiarazioni non hanno trovato riscontri. Fantasmi senza traccia, come molti altri che qua, nel parco più grande di Roma, trovano riparo dal caldo tra gli arbusti, dove il degrado e l'abbandono dilagano nell'indifferenza.