Un sadico violento, uno psicopatico che aveva già provato a uccidere. A parlare Penelope Kaufmann, sorella di Francis Charles, il quarantaseienne americano arrestato in Grecia con l'accusa di aver ucciso la compagna Anastasia e la figlioletta di un anno trovate senza vita a Villa Pamphilj a Roma. Raggiunta dal quotidiano La Repubblica Penelope sembra dar voce ai timori che da sempre vive l'intera famiglia Kaufmann, molto religiosa, sei figli, cinque maschi e una femmina, tutti laureati e una madre ancora in pena per quel figlio che parole della donna ci ha regalato i giorni più brutti della nostra vita. Qualche anno fa racconta aveva tentato di uccidere anche uno dei miei fratelli da qui l'allontanamento dagli Stati Uniti e il cambio di nome. Quando abbiamo saputo che Francis aveva avuto una bambina con questa ragazza che noi conoscevamo come Stella, abbiamo subito avuto paura che le uccidesse entrambe pregavamo ogni giorno che non succedesse, confessa Penelope. Le aveva scritto pochi giorni prima che madre e figlia venissero trovate morte e le aveva detto che la compagna lo aveva lasciato. Mio fratello è il diavolo è sempre stato geniale, il più bello, il più corteggiato, ma è una persona malata, soprattutto è un violento quando beve e si droga, poi gli si azzera il cervello ha ucciso la figlia per coprire l'omicidio della compagna e il ragionamento della donna che mescola ricordi, emozioni. Quando eravamo bimbi mi ha spezzato un dito in un ferramenta. Pensavo fosse un incidente, dice ma mio padre che non c'è più, aveva capito. Laureato in film production, a parte un paio di b- movie, non aveva mai fatto un film tutto suo. Però mio fratello si è saputo sempre muovere molto bene nell'ambiente è un manipolatore e conosce decine di star del mondo dello spettacolo. Da tempo la madre gli mandava soldi ogni due settimane. Ci raccontava spiega la sorella che la compagna e la bambina pativano la fame. Kaufmann è sempre stato un violento, ma dice Penelope, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che potesse uccidere una bambina. Chiediamo scusa alla famiglia di Anastasia e all'Italia intera. .