I diritti degli uomini, di tutti gli uomini rimangono le sue parole semplici, disarmanti, apparentemente ovvie, purtroppo per nulla scontate. Si chiudono senza funerali pubblici, come chiesto dalla famiglia, i tre giorni di camera ardente di Gino Strada e allora l'estremo saluto sta in questa lunghissima fila di gente in coda sotto il sole di agosto. Oltre 10.500 persone in due giorni e mezzo arrivati da tutta Italia per ringraziare l'impegno sul campo di questo medico di guerra. "Rimarranno la determinazione, la caparbietà, i valori, questa come dire, cocciuta voglia di dimostrare che siamo davvero tutti uguali in dignità e diritti." Davanti all'urna con le ceneri di Gino Strada e con il sottofondo di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd sono passati tutti meno i politici, tranne qualche rara eccezione. Amici, sostenitori di Emergency, cittadini comuni quelli sì oltre ovviamente a medici e infermieri dell'ONG e alcune personalità delle istituzioni milanesi e della società civile. "Gino ha lasciato un vuoto enorme, un vuoto enorme e adesso bisogna lavorare di più per mandare avanti questa che è la sua creatura." Casa Emergency chiude i suoi cancelli, l'appuntamento è ai primi giorni di settembre per il festival dell'ONG che quest'anno avrà una nota triste per l'assenza di Gino Strada e una nota di speranza nel titolo, la cura a raccontare un impegno che non si ferma come recita anche uno dei messaggi rimasti sulla cancellata di casa Emergency. Ora vai Gino, continuiamo noi.