"All'ospedale Meyer seguite mille tra bambini e ragazzi con il diabete. Ogni anno arrivano 100 nuovi bambini con questa malattia. La diagnosi tardiva è però spesso un problema". "Arrivare in chetoacidosi significa per un bambino arrivare in una condizione di gravità che può comportare anche dei danni neurologici permanenti". "Come si fa a riconoscere il diabete?" "I segni e sintomi del diabete sono, sarebbero veramente semplici, perché il bambino urina più del solito, beve più del solito, si sveglia la notte per bere ed urinare, è stanco, dimagrisce. Purtroppo questi sintomi possono venir confusi con un disagio psicologico o con qualcos'altro che può in quel momento caratterizzare la vita del bambino". "Scoprire in un figlio questa malattia getta spesso le famiglie nello sconforto. Come si supera lo shock?" "Beh, lo shock iniziale è forte. Si supera cercando quelle risorse che spesso arrivano dal bambino, perché i bambini capiscono e mettono sul campo tutte le loro abilità e le loro energie. Per una famiglia si supera stando insieme ad altre famiglie, facendo parte delle associazioni di volontariato e il cammino che aspetta ogni nuova famiglia è più lieve, più facile da percorrere se si fa insieme agli altri".























