Si chiamano Ortolani Coraggiosi e sono ispirati ai pescatori di Kipling. Qui si scopre la dignità del lavoro per chi da sempre ne è tenuto lontano. "Stiamo confezionando le cassette che poi andranno nei punti vendita". 500 mila famiglie sanno cosa significa crescere un bambino autistico, le difficoltà se possibile aumentano, quando questi diventano adulti. In questa cooperativa agricola, si vuole dare un'opportunità di vita libera, nasce dall'idea di genitori visionari che non volevano i loro figli in un istituto. Ci sono riusciti, strutturando i compiti in modo tale che potessero lavorare come tutti gli altri. "Cerchiamo di utilizzare le difficoltà che canonicamente vengono imputate all'autismo, come punti di forza. La loro ripetitività diventano cassette standard di verdura tutte uguali, che vendiamo nel circondario". Sette dipendenti tra agricoltori ed educatori, dieci inserimenti dal centro di salute mentale e sei persone con il disturbo dello spettro autistico. Una squadra che combatte tra mille difficoltà, non ultima quella di fare profitto adesso, in agricoltura. Calida è la mamma di Francesco che ha 31 anni, le leggi ci sono, racconta, ma devono essere attuate. Con altri genitori si pone delle domande sul come e sul quando, perché a mancare è ancora una visione. "La politica deve decidere se le persone con autismo, comunque le persone fragili, sono oggetti rotti da curare e custodire al sicuro in nuovi istituti, in nuovi luoghi chiusi, oppure se sono persone, quindi che hanno diritto ad una vita dignitosa, che hanno diritto a poter sviluppare il proprio talento, magari modesto, con i supporti necessari, che hanno diritto a poter svolgere un'attività lavorativa, magari protetta anche quella e che hanno diritto a rimanere e vivere nella loro casa, con i loro affetti, con i loro cari, vicino ai loro amici e non rinchiusi in qualche luogo. I nostri figli non sono come il protagonista di Capitani Coraggiosi, non sono ragazzini viziati che poi diventano uomini. Il protagonista del libro, alla fine impara a essere contento di se stesso e noi questo vogliamo, i nostri figli che possano essere contenti di se stessi".























