"Conferiamo a Giulia Cecchettin, nata a Padova il 5 maggio del 2001, la laurea in Ingegneria Biomedica e con questo rilasciamo il diploma. Congratulazioni Giulia". Il Senato Accademico in piedi, il momento di silenzio, poi la proclamazione seguita dal lungo e commosso applauso dei presenti. Giulia Cecchettin è Dottoressa in Ingegneria Biomedica. A conferire il titolo alla memoria della 22enne uccisa lo scorso 11 novembre, del delitto è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta, e a consegnare il diploma di laurea ai familiari, la rettrice dell'Università di Padova. Giulia era una studentessa modello, un primo violino, quel genere di studente prezioso per ogni docente, dice Daniela Mapelli rivolgendosi al padre di Giulia, alla sorella e al fratello. Poi gli interventi del direttore del dipartimento di ingegneria biomedica e del Ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Particolarmente toccante il pensiero di Gino Cecchettin. Ringrazio tutti per questa giornata, ma non riesco ad essere felice. "Non vi nascondo che anch'io mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia. Ho pensato e ripensato a cosa potesse servire una cerimonia così per una laurea postuma. Poi, come sempre, la risposta mi viene quando penso alla mia amata figlia". Almeno per oggi vorrei che il tuo nome, cara Giulia, fosse elevato non solo alla memoria del tragico femminicidio che ha segnato la tua vita, ma piuttosto a onorare la tua straordinaria assenza, prosegue Gino rivolgendosi alla figlia scomparsa. Poi la sorella, in lacrime, hai raggiunto molti traguardi, ma non dobbiamo dimenticare cosa avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. "Ti ho sempre visto come un piccolo genietto, tu dicevi che non avevi memoria, però, cavoli, guarda cosa sei riuscita a fare. Sei riuscita ad essere una così brava studentessa in ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine al tuo animo romantico, eppure ce l'hai fatta e alla grande".