"Giulia è, in questa storia, alla ricerca della verità. Verità per la quale ha rischiato la propria vita, è stata uccisa. E ritengo che la vera giustizia poi sia proprio questo, la verità." Il 21 maggio a Sant'Antimo, città d'origine di Giulia Tramontano, sarà inaugurato un centro antiviolenza intitolato a lei e al piccolo Thiago, che la 29enne portava in grembo quando fu uccisa a Senago, nel milanese, dal compagno Alessandro Impagnatiello. A Sky Tg24 il padre di Giulia, Franco Tramontano, rompe il lungo silenzio decidendo di rilasciare un'intervista che parte dal ricordo della figlia per provare ad aiutare le tante Giulia che ci sono nel nostro Paese. "Ritengo che questo sia un posto che debba restare a memoria, affinché il sangue versato da tante Giulia non sia stato versato inutilmente, invano. Ciò che è stato dai commissari dall'amministrazione è stato sicuramente motivato dalla volontà che le vite spezzate di Giulia e Thiago non siano dimenticate." Il ritratto che c'è dietro le spalle dei genitori di Giulia è di Trisha Palma, un'artista napoletana che ha scelto di raffigurarla tra tulipani che sbocciano così come sboccia la vita. Il centro antiviolenza c'era già ma era collocato all'interno del comune e non accanto, in posizione più defilata che garantisce maggiore protezione e anonimato alle vittime. "Lo abbiamo delocalizzato, abbiamo sistemato in questa stanza con un ingresso autonomo, quindi potranno venire e nessuno gli chiederà chi sono e dove vanno, entrare direttamente nel centro, quindi avere già la prima sicurezza di non essere additate o scoperte.".























