Era uscita da casa giovedì scorso. Da quel momento di lei nessuna notizia. Fabiana Piccioni, 46 anni, è stata ritrovata ieri senza vita. Il corpo semicarbonizzato e identificato grazie ad un tatuaggio era in una zona di campagna alle porte di Giulianova, nel teramano, un’area poco frequentata, in cui vengono abbandonati i rifiuti, tra la vegetazione. A trovare il corpo, senza abiti e in avanzato stato di decomposizione, un gruppo di cacciatori. Difficile per questo, al momento, stabilire a quando risalga la morte e anche come sia morta, considerato che ad una prima ricognizione, si esclude la presenza di segni di arma da fuoco, coltellate o strangolamento. Inoltre, pare, non siano stati rilevati elementi che facciano pensare ad un tentativo di difesa della vittima. Fondamentale sarà dunque l’autopsia che dovrà anche stabilire se ci sia stata violenza sessuale. Al momento gli investigatori, i Carabinieri del Comando provinciale di Teramo e quelli della Compagnia locale, ipotizzano che Fabiana sia stata uccisa altrove e poi portata lì, cosparsa con un liquido infiammabile e data alle fiamme. Nell'area del ritrovamento prosegue il lavoro dei tecnici della scientifica alla ricerca di tracce ed elementi utili alle indagini. Si sta anche cercando di capire se le telecamere di sorveglianza che inquadrano l’accesso alla strada possano aver ripreso qualcosa. È scossa la comunità, è scosso il sindaco che ritiene si tratti di un femminicidio, “un delitto efferato, dice, che mai Giulianova aveva visto prima”.