Risaliamo il Po di Volano fino alla Sacca di Goro alla foce del Po, dove l'acqua del fiume si mescola al mare ma non è ancora mare. In questo delicato equilibrio marino è possibile l'allevamento della vongola che oggi soffre la crisi del Po. "Con questa siccità noi subiamo la mancanza di acqua dolce perché questi sono stati i territori di acqua mista, questo inverno è stato un inverno molto caldo, non ci sono stati i ghiacci". È diminuito il nutrimento portato dal fiume, è aumentata la salinità della laguna, non solo, le temperature più alte hanno infestato gli allevamenti di alghe che soffocano le vongole e di nuovi predatori come il granchio blu, una specie aliena per l'Adriatico originaria delle Coste atlantiche dell'America. "Diciamo che dobbiamo abituarci ma non è facile perché i cambiamenti sono molto veloci". Con il rastrello trainato a schiena o con mezzi meccanici la raccolta del mollusco. Saliamo a bordo della barca di Alberto e Fabio, padre e figlio pescatori. "Queste sono le più piccole?" "Si, queste qua sono le vongole da rigettare il mare, ovviamente, perchè tra un mese, due, se ci fosse abbastanza nutrimento nell'acqua le andremo a prendere e invece ultimamente mancano anche l'acqua dolce e il nutrimento in acqua ci metteremo tre, quattro mesi almeno perché mangiano poco". "I tempi adesso si allungano?" "Si allungano, sicuramente si allungano, poi andando incontro al caldo sarà ancora più duro". "Il Po ci dava tanto una mano, con l'acqua dolce che veniva giù il seme nasceva un po' dappertutto, mentre adesso dobbiamo comprarlo dalla Francia, metterlo sotto dei teli, sennò i granchi, i pesci, ce lo mangerebbe, c'è tanto più da lavorare che una volta. Adesso anche si spende molto di più". "l'80%, 90% delle vongole in Italia arrivano da qui, tutti i giorni escono 1200 pescatori, è una fabbrica a cielo aperto che è meraviglioso per me". "E qual è il rischio?" "Che tra qualche anno non c'è più prodotto e quindi tanti dovranno lasciare o cambiare lavoro".