L'obiettivo è quello di riportare le navi da crociera alla stazione Marittima di Venezia per la primavera del 2027, senza però transitare per il bacino di San Marco, come accadeva fino a un paio d'anni fa. Ma arrivando dalla parte opposta, passando per Marghera. Con l'ingresso alla bocca di Porto di Malamocco e il canale dei Petroli. Ad annunciarlo il presidente dell'autorità portuale e commissario alle crociere Fulvio Lino Di Blasio, precisando che il ritorno nel cuore della città non riguarderà le navi più grandi, i cosiddetti grattacieli del mare, tanto contestati e stoppati nel 2021 dal governo Draghi, ma imbarcazioni fino a 60 mila tonnellate di stazza e 250 metri di lunghezza. Nei prossimi giorni l'autorità del sistema Portuale del mare Adriatico settentrionale pubblicherà un bando per la progettazione dello scavo del Canale Vittorio Emanuele III, la via d'acqua che collega Marghera alla Marittima. Un secondo bando per l'adeguamento del Canale dei Petroli e un terzo per la realizzazione di una nuova isola artificiale in laguna dove smaltire i milioni di metri cubi di fanghi che si accumuleranno durante gli scavi. Una questione complessa quella delle grandi navi, in una città, Venezia, bella quanto fragile, non più in grado di sostenere il passaggio dei giganti del mare nel bacino di San Marco ma che alla croceristica non può e non vuole rinunciare. Contrario al ritorno delle navi alla Marittima il mondo ambientalista, favorevole invece l'amministrazione comunale. "Il porto è uno dei grandi asset su cui si svilupperà il nostro rilancio economico. Per cui, insomma, avanti tutta col porto e tutte le persone di buona volontà che vogliono rispondere col sorriso a persone invece che vogliono bloccare il nostro paese".