Grandi (UNHCR): sui rifugiati necessaria risposta europea

Ci sono molte cose che sono state fatte per gli ucraini che possono essere fatte anche per le altre persone che bussano alla porta dell'Europa, e soprattutto, il concetto fondamentale che ha funzionato per gli ucraini, di lavorare insieme, di condividere. Questo, lungi dal diventare un peso per un paese o per l'altro, alleggerisce la pressione collettiva sui paesi europei. Questo è stato chiarissimo nel caso degli ucraini. Quindi, ci sono proposte sul tavolo, il patto europeo; siamo tutti d'accordo. Non sono proposte perfette, ma discutiamone, discutetele. Perché senza discussione, non si arriva mai ad una soluzione. Ed ogni volta che c'è una crisi, come abbiamo visto negli ultimi giorni, si scatena il finimondo politico. Ecco, si, appunto: infatti, in questo periodo, Francia e Italia si può dire che siano un po' ai ferri corti come si può uscire da questa situazione? Questa non è una questione di Francia o Italia o Germania o altri paesi. O l'Europa discute assieme e trova soluzioni condivise, non facili, non sto dicendo che siano facili, ma condivise, o saremo sempre da capo. Tra i tanti attori delle crisi umanitarie, ci sono appunto le ONG che però vengono accusate di essere i cosiddetti Pool Factor, cioè di addirittura incrementare il flusso migratorio, che cosa ne pensa? Mi trova in completo disaccordo, perché prima di tutto mi sembra anche di avere visto le statistiche, i salvataggi effettuati dalle ONG sono comunque una minoranza però sono fondamentali, e torniamo allo stesso punto: se l'Europa avesse un sistema collettivo di salvataggio in mare che è la sua responsabilità, la responsabilità anche degli Stati, un sistema funzionante non ci sarebbe bisogno dell'intervento di altri agenti perché gli stati lo farebbero funzionare. Ma il fatto che questo sistema collettivo non ci sia, purtroppo crea degli spazi, dei vuoti gravissimi, pericolosissimi; perché sono gli spazi in cui le persone muoiono. Mille e 800 morti nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno sono troppi, sono tantissimi. Menomale che le ONG hanno potuto salvare almeno una parte di queste persone in movimento.