Sono stati i primi a dare l'annuncio della sua obbligatorietà per permettere l'accesso. E puntuale alle 8:30 del mattino del 6 agosto, hanno fatto scattare i controlli. Eppure siamo in Vaticano, di fronte ai suoi meravigliosi musei e dunque in zona extraterritoriale. Ma proprio qui le verifiche sul Green pass sono rigorose, anche perché le indicazioni del Santo Padre sono quelle di applicare le stesse regole anti-Covid dello stato italiano. "Siete pronte con il Green pass?" "Si, tutto a posto. Tutto stampato" "È una cosa che trovate giusta? Siete preoccupati? Voi che Green pass avete? Avete quello con la vaccinazione?" "Si, vaccinazione completa" "Esatto, per adesso prima dose, sto aspettando la seconda" "Quindi siete convinte che anche per i più giovani sia la strada da seguire?" "Si, se vogliamo ritornare a una normalità sì" "Per stare in sicurezza". Sul sito dei musei vaticani l'indicazione dell'obbligatorietà del Green pass per l'accesso appare come prima schermata. Papa Francesco è stato tra i primi leader mondiali a vaccinarsi e a promuovere l'immunizzazione anti-Covid, fornendo le dosi a tanti senzatetto ed emarginati. E ricordando come la pandemia stia esasperando la situazione degli ultimi del mondo. In fila per i musei vaticani, sono poche le persone che non hanno il Green pass. Vengono invitate a fare un tampone rapido in farmacia. Invito rivolto anche a chi è stato vaccinato con un siero non approvato dall'Ema. "Voi eravate pronti? Vi siete portati la certificazione dietro?" "Assolutamente sì. Noi è già un mese che tutta la famiglia abbiamo il Green pass. Lo sapevamo e pertanto ci siamo muniti dello stesso". "Eravate pronti? Avevate saputo del Green pass?" "Si, abbiamo prenotato l'altro giorno e ci hanno detto che da oggi sarebbe stato obbligatorio anche per la visita ai musei" "Quindi c'era stata una comunicazione prima ancora che entrasse?" "Assolutamente si. Si, si".























